Laura Audi racconta Le Case straordinarie di Torino

Le case straordinarie di Torino è il titolo del libro scritto da Laura Audi per invitare a scoprire la città senza fretta, con curiosità e lo sguardo attento. Dalle residenze barocche, e le loro facciate dai simboli misteriosi, alle ville abbandonate della collina, che furono la delizia di Dario Argento. 

La scrittrice si muove con abilità e passione nel suo territorio, quello della Torino sconosciuta, segreta e un po' magica, essendo la fondatrice di Somewhere, il tour-operator che ha lanciato il primo (e inimitabile) tour della Torino Magica. Con Laura si entra sempre in un affascinante mondo di misteri ed esoterismo, che, come racconta in quest'intervista, non è inquietante, ma rassicurante.

Laura Audie case straordinarie di Torino Laura Audi

- Come nasce Le case straordinarie di Torino?
Nasce perché nel 2014, alla sua morte, Renzo Rossotti, uno dei giornalisti più attenti alle storie di Torino, mi ha lasciato il suo archivio giornalistico e storico. In questi anni, inoltre, Torino ha svelato nuove tracce del suo passato, penso soprattutto alle parti di una domus romana trovate nella Casa degli Agostiniani, durante la ristrutturazione. Mi è sembrato bello riportare alla luce pezzi di storia di cui si stava perdendo la memoria ed è così iniziata la mia ricerca di storie e case. Il leit motiv del libro è che ogni casa ha la sua storia e ogni storia la sua casa.

- In base a cosa hai selezionato le case di cui parli?
In base alla mia curiosità, sostanzialmente. Per esempio, Palazzo Scaglia di Verrua, in via Stampatori, ha una storia sconosciuta ai più. Nel XVII secolo ha ospitato la Dama di voluttà, personaggio letterario di Alexandre Dumas e al secolo Jeanne Baptiste d'Albert de Luynes, una nobile parigina arrivata a Torino come moglie del conte di Verrua. La sua bellezza non passò inosservata a Vittorio Amedeo II, e, spinta dalla sua famiglia, divenne la sua amante, godendo dei privilegi e dei regali del ruolo. Poi, stufa di marito e amante, tornò a Parigi, con una fuga rocambolesca da Torino, vestita da uomo, portandosi dietro tutti i doni e regalandosi così una splendida vita. Ricca, colta, intelligente, indipendente, sulla sua tomba fece scrivere: Riposa qui in una pace profonda la dama di voluttà che per sua maggior sicurezza fece di questo mondo il paradiso.

- Un'altra casa che ti ha colpito?
Mi ha appassionato la storia di una casa apparentemente normalissima, in via Bava 6. All'inizio del Novecento ospitava l'Osteria Cinzano dei signori Fumero; qui per qualche settimana, dal 20 novembre 1900, ci furono fenomeni di poltergeist, ovvero bicchieri che volavano per terra, tavoli per aria e cose davvero inspiegabili. In pochi giorni il locale divenne famoso e si riempì di curiosi, compresi i giornalisti, ho trovato articoli deliziosi della Gazzetta, che riporto nel libro. I proprietari chiamarono il prete della SS Annunziata e poi la Questura e quest'ultima, allarmata e incapace di trovare una soluzione, chiamò a sua volta Cesare Lombroso. Il celebre scienziato ovviamente non credeva a questo tipo di fenomeni, ma alla fine scrisse una relazione in cui ammetteva di aver visto cose che non sapeva spiegare e, siccome si vantava di essere schiavo di quello che vedeva, con grande scandalo dell'Accademia di Medicina, iniziò a studiare la questione. La cosa curiosa è che questa vicenda rimase irrisolta, perché i fenomeni scomparvero all'improvviso a fine dicembre, senza che nessuno avesse capito se si era trattato di uno scherzo o davvero di qualche fenomeno inspiegabile.

- E poi c'è la Torino contemporanea
Sì, penso alla città di Casorati e di Mollino. Ho scoperto la casa di Carol Rama, tutta dipinta di nero e davvero imperdibile. Ci sono chicche come le grandi ville abbandonate della collina, sfondo dei film di Dario Argento, del resto lui ha detto che Torino è la città in cui i suoi incubi stanno meglio. Ovviamente non manca Villa Scott, raccontata da Dario Argento.

- Nelle storie che scegli c'è il rapporto con magia e occulto, una costante nella storia di Torino. Perché Torino è magica?
Lo è sin dalla sua fondazione, su due fiumi, ha una serie di avvenimenti ed eventi che fanno pensare che lo sia. Il primo circolo spiritico con le medium nasce qui, nell'Ottocento. Lo spiritismo e l'occultismo sono cosa delle classi più elevate, non di popolo, lo stesso Massimo D'Azeglio dice nelle sue lettere che dopo la morte di Cavour ha continuato a ricevere indicazioni dall'Aldilà. Quindi anche le persone più serie e più compassate subiscono questo fascino. Nella serie tv dedicata a Lidia Poët hanno giocato molto sulla Torino alla luce del sole, razionale e sabauda, e poi di notte i misteri, gli omicidi. Torino è ordinata, squadrata, militare, ma in realtà è poi esoterica, nel senso greco del termine, nascosto ai più. Ed è così, è una città molto riservata, chiusa, ma quando apri un portone o guardi con maggiore attenzione, scopri un mondo dietro, nascosto ai più.

- Ma non è un po' inquietante tutto questo?
No, per me no, è tranquillizzante; queste figure che ci guardano dai palazzi, che sentiamo vicine, sono come i guardiani della soglia, affinché tutto funzioni bene. Per accorgersene, però, bisogna avere uno sguardo non più orizzontale, ma verticale, bisogna saper osservare, aprirsi a un altro punto di vista, che è quello della Torino notturna, magica, che sembra il contrappasso rispetto alla città diurna e razionale. La città di notte è diversa da quella del giorno, anche l'illuminazione rasa di cui è stata dotata è molto affascinante, permette di guardare con maggiore attenzione i dettagli. Non per niente il nostro tour della Torino Magica si svolge di notte.

- Ci sarà un tour di Somewhere basato sul tuo libro?
È un'idea a cui stiamo lavorando, chissà che in primavera non sia tutto pronto.

Non perdete di vista, allora gli aggiornamenti di www.somewhere.it, il tour operator della Torino Magica e degli itinerari più insoliti e sorprendenti in città e nei suoi dintorni.


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